Entries by Serendipity555

Serendipity – Quando l’amore è magia

serendipity

 

Film di Peter Chelsom.

Con John Cusack, Kate Beckinsale, Jeremy Piven, Molly Shannon, Eugene Levy

U.S.A. 2001

Titolo originale Serendipity

Trama

New York, periodo natalizio. In un’indaffarata giornata di shopping invernale, Jonathan Trager incontra Sara Thomas quando entrambi cercano di comprare lo stesso paio di guanti nel reparto accessori di Bloomingdale’s. Lui vuole regalarli alla fidanzata, lei vuole tenerseli. I due, percependo una mutua attrazione, trascorrono le ore successive chiacchierando nella caffetteria Serendipity e pattinando sul ghiaccio a Central Park. Alla fine della serata, Jonathan, le suggerisce di scambiarsi i numeri telefonici, ma Sara rifiuta, proponendo che sia il fato e il destino a guidare il loro futuro. Se loro sono destinati a stare insieme, gli dice, troveranno il modo di rientrare l’uno nella vita dell’altra. Entrambi scrivono il nome e numero su un oggetto: lui su una banconota da cinque dollari (che viene subito spesa), e lei su una copia de L’amore ai tempi del colera (che il giorno dopo andrà a rivendere). Se entrambi rientreranno in possesso di questi, vorrà dire che il destino li sta spingendo. Fanno anche un’ulteriore prova, prendendo entrambi un ascensore diverso al Waldorf Astoria e guardando se entrambi premono lo stesso numero di piano. Entrambi premono il 23, ma Jonathan ha un contrattempo e giunge troppo tardi a quel piano. Sara se n’è già andata, lasciandogli però un guanto. Ora entrambi ne hanno solo uno.

È passato qualche anno da allora (circa sei). Jonathan sta festeggiando i preparativi per il suo matrimonio con Halley, le rispettive famiglie, il miglior amico Dean e relativa fidanzata. Ogni volta che passa davanti ad un mercatino cerca sempre però quel libro, ed inizia a percepire coincidenze, strane coincidenze (come molte persone che incontra chiamate Sara) come dei segni del destino. Nel frattempo anche Sara è in procinto di sposarsi, con il musicista New Age Lars. Lui è molto preso dalla prossima tournée, e anche Sara, forse trascurata, inizia a sentire il fato spingerla a pensare a Jonathan.

Quest’ultimo ritrova uno scontrino nel guanto, e corre nel centro commerciale di allora, cercando di rintracciare la sua carta di credito. Aiutato da un cinico e strampalato commesso, e dal fidato Dean, rintraccia il vecchio palazzo dove abitava Sara, e alla fine l’agenzia immobiliare a cui Sara si era rivolta per cambiare casa. L’attività si è spostata, ma nonostante conosca il nuovo indirizzo per continuare la ricerca, Jonathan rinuncia, poiché si ritrova di fronte ad un negozio di abiti da sposa. Secondo lui è un segno del destino, che gli impone di fermarsi e tornare a pensare ad Halley. Jonathan continua ad avere però la testa altrove, e durante le prove per il matrimonio lei gli regala quel libro, quello che ha sempre cercato. Insieme a Dean corre a casa di Sara a San Francisco, lei non c’è, ma vedendo dalla finestra la sorella fare l’amore con il fidanzato, la scambia per lei. Amareggiati e sconsolati tornano a New York.

Sara nel frattempo è nella Grande mela. Ha convinto Lars di dover ricaricare le batterie e, regalando un viaggio all’amica Eve, gira per la metropoli nel tentativo di trovarlo. Eve incontra casualmente la sua ex compagna di college Halley al Waldorf Astoria (albergo dove verrà celebrato il matrimonio con Jonathan e dove Sara pernotta con l’amica), le due vengono invitate al matrimonio al quale però solo Eve accetta. Sara, raggiunta da Lars amareggiato per averla trascurata, decide di troncare la relazione, tutti questi segni lanciati dal destino le hanno fatto capire di non essere più innamorata di lui tanto da sposarlo. Sara è pronta a tornare a casa, ma sull’aereo vede una persona maneggiare proprio la banconota con l’indirizzo di Jonathan. Rinuncia al volo e rintraccia il suo appartamento, ma scopre che lui non c’è, poiché è il futuro marito dell’amica di Eve. Corre disperata al matrimonio al Waldorf Astoria, ma la cerimonia è stata annullata.

Jonathan è steso sulla stessa pista di pattinaggio di tanti anni prima, fissa le stelle tenendo vicino il guanto. E …….

Fonte:  it.wikipedia.org 

 

Serendipity555 for BIO BUK

Serendipity555 for BioBuk

BUK – Festival della piccola e media editoria  VI edizione

23 e 24 marzo 2013 nella suggestiva cornice del Foro Boario di Modena.

BUK (www.bukmodena.it)  è una manifestazione pensata per favorire la diffusione della piccola e media editoria, dando visibilità alle oltre 100 case editrici che presentano la loro ricca offerta culturale.

Dall’amore e dal rispetto per tutto ciò che è Vita è nata l’idea di BIO BUK 2013  che, da quest’anno, affiancherà il festival.

BIO BUK  vuole essere uno spazio fisico e mentale dove la Cultura può essere condivisa e dove si respiri un’aria di sensibilizzazione verso temi importanti quali l’ascolto, lo scambio, il ri-uso e il ri-ciclo.

A tal fine lo spazio dedicato a BIO BUK sarà arredato con mobili in cartone riciclato creati appositamente da un’artista artigiana a KM0, (www.aldinaprogetti.it) ci sarà uno swap market di libri, dove, chi lo vorrà potrà scambiare un libro già letto con una nuova lettura per “non buttare” le parole scritte;  uno speakers’ corner per ascoltare ed un salottino, “reading corner”, dove si potrà sfogliare libri.

BIO BUK ospiterà  tre  ‘Bio speakers’ al 100% :   la fotografa girovaga indipendente Elena Bellini ( www.elenabellini.it)  nella giornata di sabato pomeriggio, con la quale  si parlerà di scatti fatti col cuore, di storie e reportage in terra d’Africa; il polistrumentista Lorenzo Ricci  (www.lorenzoricci.net) creatore della musica biologica applicata ai concetti della Decrescita, ospite la domenica mattina; il professore  e scrittore Bruno Contigiani  presidente dell’associazione “L’arte di vivere con lentezza”, (www.vivereconlentezza.it) la domenica pomeriggio,  che condividerà con i presenti,  il tema della lentezza applicata alla vita di tutti i giorni e alla lettura/scrittura di libri.

Lo spazio BIO BUK sarà gestito da Serendipity555 che ne anche l’ideatore.

Nell’ottica di promuovere uno “style of life” più sostenibile filosoficamente e praticamente… Vi aspettiamo ! 

Ingresso gratuito.

Vai alla pagina facebook di Buk Modena 2013

 

 

 

La Serendipità

Serendipity

« Serendipity is looking in a haystack for a needle and discovering a farmer’s daughter. »

« La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino. »

(Julius Comroe Jr. ricercatore biomedico, 1976)

Serendipity è una delle parole più belle della lingua inglese, così come una delle più difficili da tradurre. Indica la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra; è la capacità di collegare fra loro fatti apparentemente insignificanti arrivando a una conclusione preziosa.  Il termine deriva da Serendip, l’antico nome persiano dello Sri Lanka. Fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta ad un amico inglese  nel 1754, ispirato dalla lettura della fiaba persiana “Tre prìncipi di Serendippo” di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un’occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.

La novella  dei “Tre prìncipi di Serendippo”

Fu anticamente nelle parti orientali, nel paese di Serendippo, un grande e potente re, nominato Giaffer, il quale ritrovandosi tre figliuoli maschi, coltissimi perché educati dai più grandi saggi del tempo, ma privi però di un’esperienza altrettanto importante di vita vissuta, decise, per provare, oltre alla loro saggezza, anche le loro attitudini pratiche, di cacciarli dal regno e mandarli in viaggio, durante il quale i tre fanno diverse scoperte, grazie al caso e alla loro sagacia, di cose che non stavano cercando.

 Da poco giunti nel Paese di Bahrām, potente imperatore, i prìncipi si imbattono in un cammelliere, disperato perché ha perduto il proprio animale.

I tre non pur non avendolo visto, dicono al poveretto di averlo incontrato e fornendo al cammelliere gli forniscono elementi precisi sul cammello:  è cieco da un occhio, “gli manca uno dente in bocca” ed è zoppo. Il buon uomo, ripercorre a ritroso la strada ma non riesce a ritrovare l’animale.

Il giorno seguente, ritornato sui suoi passi, incontra di nuovo i tre giovani e li accusa di averlo ingannato. Per dimostrare di non aver mentito i tre prìncipi aggiungono altri tre elementi.

Dicono: il cammello aveva una soma, carica da un lato di miele e dall’altro di burro, portava una donna, e questa era incinta. Di fronte a questi particolari, il cammelliere dà per certo che i tre abbiano incontrato il suo animale ma, vista la ricerca infruttuosa, li accusa di avergli rubato il cammello. I nobili singalesi, imprigionati nelle segrete dell’imperatore Bahrām, sono così condannati a morte perché ladri. Fortunatamente un altro cammelliere, trovato il cammello e avendolo riconosciuto, lo riconduce al legittimo proprietario. Dimostrata in tal modo la propria innocenza, i tre vengono liberati non senza una adeguata spiegazione di come abbiano fatto a descrivere l’animale, senza averlo mai visto.

I tre rivelano che ciascun particolare del cammello è stato immaginato, grazie alla capacità di osservazione e alla sagacia. Che fosse cieco da un occhio era dimostrato dal fatto che, pur essendo l’erba migliore da un lato della strada, era stata brucata quella del lato opposto, quello che poteva essere visto dall’unico occhio buono dell’animale. Che fosse privo di un dente lo dimostrava l’erba mal tagliata che si poteva osservare lungo la via. Che fosse zoppo, poi, lo svelavano senza ombra di dubbio le impronte lasciate dall’animale sulla sabbia. Sulla spiegazione del carico i tre dissero di aver dedotto che il cammello portasse da un lato miele e dall’altro burro perché lungo la strada da una parte si accalcavano le formiche (amanti del grasso) e dall’altro le mosche (amanti del miele); aveva sul dorso una donna perché in una sosta il passeggero si era fermato ai lati della strada a urinare, e questa urina era stata odorata da uno dei principi per curiosità, venendo egli “assalito da una concupiscenza carnale” che può venire solo da urine di donna, aveva dedotto che il passeggero doveva essere di sesso femminile. Infine la donna doveva essere gravida, perché poco innanzi alle orme dei piedi c’erano quelle delle mani, usate dalla donna per rialzarsi a fatica visto “il carico del corpo”.  Le spiegazioni dei tre principi stupiscono a tal punto Bahrām, che decide di fare dei tre giovani sconosciuti i propri consiglieri. I tre prìncipi in incognito offrono così i loro servigi all’imperatore, salvandogli anche la vita risolvendo situazioni difficili o prevedendo il futuro.